Sapevi che esistono 9 tipi di fame?
Mangiamo per motivi diversi e non sempre questi motivi coincidono con la “fame cellulare”, intesa come fame fisiologica, cioè quella che ci assicura le riserve di energia e quindi la sopravvivenza. Tutti alla nascita abbiamo la capacità di ascoltarci e di regolarci, di percepire la nostra fame naturale, man mano che cresciamo è possibile che perdiamo questa capacità innata e mangiare può servire per calmarci, premiarci, punire, intrattenerci. Questo sia a causa dell’ambiente che costruisce abitudini intorno al cibo, sia perché la mente può prendere il sopravvento sul corpo. Dichiariamo di aver fame ma se dovessimo descrivere come facciamo a saperlo non sappiamo rispondere. Spesso ci rendiamo conto di avere sempre fame, ma siamo sicuri si tratti realmente di una fame fisiologica?
È importante diventare consapevoli di cosa ci spinge a mangiare, investigare la nostra esperienza con i vari tipi di fame, inserendo un momento di riflessione prima di consumare un alimento. È importante diventare consapevoli di cosa ci spinge a mangiare. Anche di questo si occupa il mindful eating e ci guida alla scoperta dei diversi tipi di fame. I tipi di fame che ha individuato sono 9 e corrispondono a parti del corpo (occhi, naso, bocca, orecchie, tatto, stomaco, cellule, mente e cuore): ognuno ha la sua importanza. Conoscerli può aiutarci a diventare più consapevoli del nostro comportamento alimentare per soddisfare ciascun tipo nel modo più appropriato per evitare che sia sempre il cibo la tentata soluzione grazie alla sua disponibilità, la sua assenza di giudizio, la sua capacità di dare sollievo ed un temporaneo piacere e benessere grazie alla liberazione di molecole quali dopamina e serotonina.
Scopriamo i 9 tipi di fame
-
Fame degli occhi
Un cibo colorato o ben impiattato riesce a farci venire l’acquolina in bocca. Gli occhi possono convincere la mente ad ignorare i segnali dello stomaco e del corpo. Può essere un esempio la vista del carrello dei dolci al ristorante dopo un pasto abbondante e saziante. All’arrivo del carrello i propositi e le sensazioni di pienezza possono essere abbandonati e gli occhi convincono lo stomaco a fare un piccolo sforzo.
-
La fame del naso
L’olfatto ha un ruolo importante nella scelta di un cibo; ci sono profumi “irresistibili” come quello del pane appena sfornato. Quello che noi definiamo “gusto” o “sapore” di un cibo dipende quasi interamente dal suo odore. Ci rendiamo conto di questo quando abbiamo un forte raffreddore. Non sentiamo l’odore del cibo e ci sembra che non abbia gusto. Senza l’olfatto si perdono tutte le sottigliezze del sapore, poiché la lingua da sola è in grado di distinguere solo cinque gusti (dolce, salato, amaro, acido e umami).
-
Fame della bocca
Il desiderio della bocca di sensazioni piacevoli dipende dalla genetica, dalle abitudini familiari, culturali e dai condizionamenti ed è soddisfatta dalle sensazioni. Se vogliamo essere soddisfatti mentre mangiamo, la mente deve essere consapevole di cosa succede in bocca: se guardi la tv mentre mangi potresti sentirti insoddisfatto e aver bisogno del bis. Se abituiamo la nostra bocca ad essere sempre stimolata con spuntini o sgranocchiando non sarà felice vuota.
-
Fame delle orecchie
Ci sono suoni che stimolano curiosità e attrattiva verso il cibo, come lo “scrocchiare” del pop corn. Parte del piacere che proviamo quando mangiamo deriva dall’udito. Questa preferenza è ben nota alle industrie tanto che molte pubblicità mettono in risalto proprio questa caratteristica del prodotto (kit-kat, gran pavesi….); basti pensare che quando l’Algida ha cambiato la consistenza del cioccolato del famoso Magnum le vendite sono calate drasticamente spingendo l’azienda a tornare alla vecchia formula. Ricordati che se non sentiamo il suono di ciò che mangiamo tendiamo a mangiare più cibo, quindi attenzione al livello del rumore intorno a noi.
-
Fame del tatto
Mangiare è più soddisfacente quando agli altri sensi si aggiunge anche il tatto; il tatto non si limita alle sole mani, ma coinvolge anche labbra e lingua. Rallentare il pasto utilizzando il tatto può aprire alla possibilità di trasformare l’esperienza alimentare in un momento soddisfacente ed appagante. È importante lasciare che i neonati mangino con le mani, questo li aiuta ad imparare ad autoregolarsi.
-
Fame dello stomaco
Quali sono i segnali dello stomaco quando ha fame? Si può sentire una sensazione di vuoto allo stomaco, un senso di costrizione, dei crampi spiacevoli che ci spingono a fare qualcosa. Questo è stato fondamentale per la sopravvivenza, per non morire di fame. Sebbene ognuno di noi abbia una capacità innata di riconoscere i segnali provenienti dallo stomaco, può accadere che essi vengano confusi con altre sensazioni. Possiamo perdere la nostra capacità innata di riconoscere i segnali provenienti dallo stomaco anche se puntualmente ignoriamo i suoi segnali o se ci affidiamo a fonti esterne (diete, pubblicità….) per decidere cosa e quanto dobbiamo mangiare. Allo stomaco non interessano i sapori ma il volume: ci manda segnali quando si aspetta del cibo e non lo riceve e quando è troppo pieno ci manda un segnale di fastidio e di disagio. La buona notizia è che siamo noi a dire allo stomaco quando deve aver fame attraverso la regolarità del momento dei pasti, questo perché lo stomaco si abitua ad aspettarsi cibo in quegli orari e comincerà a brontolare se non lo riceve.
-
Fame cellulare
È la fame fisiologica, rappresenta il motivo principale per cui si mangia, paradossalmente non è così facile da sentire. Il desiderio di una banana o di un’albicocca rappresentano la ricerca di potassio, il cioccolato di magnesio. Da piccoli eravamo in grado di riconoscere in modo intuitivo la necessità di mangiare e di cosa il corpo avesse bisogno. Col passare del tempo, però, a causa di condizionamenti esterni può succedere di perdere questa abilità. È quindi necessario riscoprirla. A volte quella che ci sembra fame è sete delle cellule. È più semplice comprendere questo tipo di fame quando siamo malati. In questa occasione il corpo fa di tutto per assicurarsi ciò di cui ha bisogno…ecco perché il desiderio di brodo, di acqua o di una spremuta…
-
Fame della mente
Si basa sui pensieri (dovrei, non dovrei, mi merito…), include informazioni, istruzioni e attiva il giudice/critico interiore. Tutti noi sviluppiamo nel tempo delle etichette applicandole ai cibi (cibi sani, cibi spazzatura, cibi concessi, cibi proibiti e così via…). Queste etichette mediano il rapporto con il cibo e creano relazioni che generano ansia, che spesso poi portano a desiderarlo ancora di più. Siamo costantemente influenzati dalle mode alimentari, dalle diete del momento o dagli ultimi articoli allarmistici in fatto di alimentazione. Quando mangiamo basandoci sulle nostre convinzioni il nostro modo di mangiare si basa sulla preoccupazione. Quando la mente pensa a ciò che “dovremmo” o “non dovremmo” mangiare il piacere svanisce.
-
Fame del cuore…la più complicata
Spesso mangiamo per noia, per provare a cambiare il nostro stato d’animo, per scacciare via emozioni spiacevoli, scomode, per alleviare il senso di solitudine… si mangia per riempire un vuoto…non dello stomaco. Per ognuno di noi sarà un cibo diverso che ha il gusto dell’amore, un cibo che ci evoca un ricordo positivo. È importante sapere che il cibo che mettiamo nello stomaco non può riempire il senso di vuoto , nè alleviare il dolore del cuore.
La fame del cuore, in altre parole, non ha bisogno di cibo. Nessun cibo potrà mai soddisfare questo tipo di fame. Si nutre, infatti, di intimità, di vicinanza.
È importante aiutare anche i bambini a distinguere i vari tipi di fame e a non rispondere sempre con il cibo. Se ci rendiamo conto che la richiesta di cibo da parte di un bambino è frequente proviamo a capirne le ragioni e aiutiamolo a trovare delle alternative per soddisfare il bisogno del momento. In queste lunghe giornate proviamo ad esercitarci insieme ai bambini, impariamo a riconoscere i diversi tipi di fame e ogni volta, prima di mangiare proviamo a chiederci “Chi è che ha fame lì dentro”? e fare una rapida valutazione: su una scala da 0 a 10, quanta è la fame degli occhi? Della bocca?…Una volta che conosciamo la risposta possiamo mangiare in maniera adeguata e soddisfare tutte le parti di noi che hanno fame, ognuna con la risposta più adeguata. La fame cellulare e quella dello stomaco possono essere soddisfatte solo mangiando e bevendo, esistono molte altre alternative al cibo per soddisfare gli altri sette tipi di fame (gli occhi si nutrono di bellezza, le orecchie di suoni, di musica…).
Ogni tipo di fame ha il suo nutrimento. Essere consapevoli di quale fame sia più forte di volta in volta ci permetterà di essere liberi di scegliere ed evitare che sia sempre il cibo la soluzione.