Il circolo vizioso della "DIETA"
La dieta intesa come restrizione non funziona e porta serie conseguenze sia per il corpo che per la mente…Nonostante si conoscano da decenni gli effetti negativi le persone che desiderano perdere peso trovano nella “DIETA” l’unica soluzione…
Gli studi hanno osservato che le persone si comportano in modo paradossale a causa della “Sindrome della falsa speranza”: persistono in ripetuti tentativi di perdita di peso, con diete incongrue, nonostante i fallimenti precedenti. La ragione è che la perdita di peso iniziale fornisce un potente rinforzo positivo, perché si accompagna spesso a sensazioni di CONTROLLO e ottimismo anche se poi è seguita da un fallimento. Inoltre, le aspettative non realistiche relative alla facilità, alla velocità relative alla perdita di peso e ai presunti benefici che si potranno ottenere dal decremento ponderale tendono a sopraffare la consapevolezza dei precedenti fallimenti. Questi ultimi sono spesso la conseguenza dell’adozione di una dieta estrema e rigida, che prevede divieti, prescrizioni e che non può ovviamente essere mantenuta a lungo termine…per il nostro ipotalamo la restrizione è vissuta come una minaccia per la nostra sopravvivenza, così metterà in atto una serie di misure per proteggerci nostro malgrado…
Gli studi ci dicono, anche, e chi ha fatto diete lo sa bene, che più della metà del peso perso è recuperato entro due anni e l’80% entro cinque anni; è come dire che se perdo 10 kg sono certo di recuperarne almeno 15.
Quindi la “dieta”, intesa come restrizione, mette in allarme l’ipotalamo che teme per la nostra sopravvivenza e si attiverà per proteggerci (lo fa da millenni…siamo programmati per sopravvivere); ridurrà, ad esempio, i nostri consumi (possiamo intuire cosa significherà per noi, potremo arrivare a funzionare come una cinquecento che viaggia in prima…). Una volta interrotta la dieta torneremo alle nostre abitudini senza aver appreso niente dal percorso dietetico fino ad una nuova dieta…alla fine la confusione regnerà sovrana e non sapremo più cosa mangiare…Infine, ma non meno importante, il controllo che abbiamo applicato per seguire la dieta lascerà presto spazio alla perdita di controllo e potremo avere episodi in cui ci riempiremo oltre il limite…Nonostante questo le persone si ostinano a mettersi a dieta ogni volta che decidono di perdere peso (per la sindrome della falsa speranza)… Che fare allora?…Prima di tutto meglio sostituire la falsa speranza con una speranza realistica…poi possiamo iniziare a tener conto dei nostri gusti, abbandonare l’assillo della bilancia, anche quella da cucina, l’assillo delle calorie, prendere atto della nostra complessità e dei nostri bisogni, puntando a trovare un equilibrio tra il loro soddisfacimento e l’immagine che desideriamo di noi.
Ma iniziamo per gradi. Iniziamo a capire quali sono le ragioni che ci spingono a mangiare, a distinguere la fame fisiologica da quella emotiva, concentriamoci su di noi….COSA VOGLIO NUTRIRE REALMENTE CON QUELLO CHE STO PER INTRODURRE? CHI HA FAME VERAMENTE IN QUESTO MOMENTO? Potrà esserti d’aiuto l’articolo sui nove tipi di fame…